domenica 23 settembre 2007

Piccola critica: Cent'anni di solitudine – G. G. Marquez

La storia di una famiglia, di generazione in generazione, per cento anni appunto.

Nomi che si ripetono e accavallano, fatti che sono tanto nuovi quanto già accaduti, vivi e morti che si incrociano nella grande casa dei Buendia a Macondo, "paese" nascosto tra le paludi.

Non svelo il finale, se no che gusto c'è a leggere quattrocento pagine sapendo già come andrà a finire?

Marquez mi piaceva già prima e qui non ha fatto altro che confermarsi.

Per chi ama le saghe familiari, ma non ha voglia di sentirne la tristezza (vedi gli ottimi “I Buddenbrook” o “I Malavoglia”), che comunque è sempre presente.

2 commenti:

Unknown ha detto...

Ok, questo è uno dei libri più belli che abbia mai letto (2 volte), da gustare fino in fondo magari costruendosi l'impossibile albero genealogico delle famiglia Buendia durante la lettura. Qualcosa di straordinario!!!

Paso ha detto...

io mi riprometto sempre che lo leggerò.. prima o poi ce la farò :)