giovedì 10 gennaio 2008

In bici per Lucca

Dicevo nel precedente post che non avevo ancora parlato della mia ultima gita estiva...
Una parentesi bella e gioiosa, la mia piccola vacanza di 3 giorni a Lucca, perchè è là che alla fine sono andata.
Una descrizione emozionale è quella che ho scritto e che vi faccio leggere.

A Lucca ho ritrovato emozioni e sensazioni che da tempo non vivevo più, complice la mia vita a Roma, città un po' diversa da quella da cui provengo.

Mi sono accorta che mi mancava l'ambiente “medievale”: le vie strette, le case basse, i tetti rossi, il silenzio...

Mi mancava la bicicletta: ci sono salita sopra appena arrivata e ne sono scesa solo quando era necessario riprendere il treno per tornare a casa. La bici è il mezzo che mi si confà per natura: mi diverte e mi rilassa allo stesso tempo...

Mi mancava passare tempo al parco, seduta in un angoletto ameno a pensare, leggere, guardarmi intorno...

Tre giorni magici, dove ho ritrovato tanto di me.

Ora resta solo una cosa da fare: riprodurre il tutto a Roma, per quanto sarà possibile.

Il parco è facile, anche se qui le distanze sono diverse. La bici lo è un po' meno, ma forse è comunque praticabile. Per quanto concerne la città medievale, beh, mi sa che dovrò fare qualche gita ogni tanto...

6 commenti:

asrn10 ha detto...

Un giorno se vorrai andremo o a villa borghese o a villa pamphili, affitteremo delle bici, ci sdraieremo nell'erba a riposare e per quel che riguarda il medievale..... beh c'è Calcata, no ?
Un bacio

Alberto ha detto...

W Lucca!!! :)

arcoirisblues ha detto...

Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non
rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su
bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul
lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di
respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.

Pablo Neruda

Anonimo ha detto...

Ciao BELLEZZA !

Da quanto tempo non ti si leggeva più in questo spazio... e finalmente, senza dire nulla sei riapparsa come un bosco incantato, di una favola fatata.

Ti ricordi di me, vero ?
Spero di sì.

Ah !
Stavo quasi per dimenticare di darti: " Tanti auguri " per aver lasciati indietro gli anni della Mitica Croce !

Auguri FATA !
Tu sì che quando ti ci metti... sai come farti apprezzare ed amare.... a buon intenditore...
A presto bimba !

Pizu ha detto...

Beh, non immaginavo che il mio ritorno nelle pagine di blogger avesse così tanta risonanza...
Perciò GRAZIE!
Un benvenuto ai nuovi amici e un bentornato alle vecchie conoscenze.
E un "problema"...
Ro karkade, a giudicare da quello che scrivi ti conosco, ma purtroppo non ti RIconosco! Un aiuto?

Unknown ha detto...

uhm. trasportare Lucca a Roma è davvero complicato secondo me.... non fosse altro per l'atmosfera