Ma andiamo con ordine.
Giornata di pioggia. Prendiamo la macchina e andiamo a visitare Bolzano – questa era l'idea. In realtà, tutti volevano visitare una qualunque città dell'Alto Adige, così abbiamo trovato traffico e code (da qui – mattino – comincia l'effetto dei gas di scarico). Impossibile accedere a Bolzano.
Proseguiamo nelle stesse condizioni per Merano. Dopo due giri dell'abitato troviamo un parcheggio (manco fosse Roma!) e ci facciamo deludere dal centro storico, un po' fasullo e molto commerciale. Un trancio di pizza e via di nuovo: è l'una.
Breve passaggio, senza scendere dall'auto, per Tirolo, pittoresco paesello.
Passo di Monte Giovo, dove grazie ai ripetuti tornanti sono costretta a fare soste sia in ascesa che in discesa, onde mantenere all'interno del mio corpo il suddetto trancio di pizza e finalmente – sono le quattro del pomeriggio – raggiungiamo Bressanone, o meglio la coda per accedervi.
Ed è lì che saturi di gas di scarico dopo giorni di aria incontaminata, apriamo la guida rossa del Touring Club Italiano e vediamo lo stemma della città
ed ebbri di sostanze nocive, notiamo solo l'espressione fatta dell'agnello che nella mia mente parla e con voce “fumata” dice:
“Ciao, sono l'agnello di Bressanone, l'agnello fattone. Vieni anche tu a Bressanone – Brixen, come vuoi, tanto è uguale. Qua è tutto bellissimo. Siamo tutti amici. Dai, vieni anche tu a Brixen – Bressanone!”
La ridarella non ci ha lasciati per lungo tempo e ci siamo ripresi solo dopo una passeggiata di un km buono sulla pedonale – aria pulita – che porta al centro storico.
Bressanone o Brixen, come vi pare, vale la visita. Il centro storico è caratteristico, anche se ce lo siamo goduto poco più di un'ora perchè poi ha ripreso a piovere.
La giornata è finita, ma l'agnello fattone è sempre con noi e qualche volta ci parla: “Ciao, sono l'agnello di Bressanone...”
1 commento:
l'agnello fattone?
oh, poveri noi....
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